sabato 15 ottobre 2016

Penisola Calcidica e un vino di Santorini: una Grecia poco conosciuta

Piccola baia a Sithonia
Scopo principale di questo post non è tanto quello di parlare di un vino, ma piuttosto di suscitare il vostro interesse per una regione della Grecia ancora poco conosciuta e meritevole di essere visitata soprattutto per la straordinaria bellezza dei suoi paesaggi marini: la penisola Calcidica. Situata nel nord della Grecia, in Macedonia, è costituita da tre lingue di terra che si allungano nel mare Egeo per qualche decina di chilometri. 
Salonicco, l’antica Tessalonica, è facilmente raggiungibile in aereo dall'Italia e dista solo un centinaio di chilometri dai centri più settentrionali della Calcidica. La città, quasi completamente ricostruita con una moderna concezione urbanistica dopo il devastante incendio del 1917, merita una visita non frettolosa per la presenza di alcune antiche chiese bizantine ricche di meravigliosi mosaici e per l’atmosfera vivace che la contraddistingue. In particolare il quartiere Ladadika nell’area portuale è quasi interamente pedonalizzato ed invita a passeggiare tra le viuzze stracolme di attraenti localini ove sostare per bere o mangiare qualcosa. Spesso è possibile ascoltare musica dal vivo.
Per raggiungere la Calcidica la cosa migliore è noleggiare un’auto ed imboccare la superstrada verso Neo Moudania e da lì, costeggiando per una quarantina di chilometri il golfo di Cassandra, raggiungere la meta del vostro viaggio. Il mio consiglio è di orientarsi decisamente verso Sithonia, la penisola di mezzo delle tre. Infatti la più orientale, quella che comprende il monte Athos, è sostanzialmente una repubblica autonoma, occupata da una ventina di monasteri ortodossi, quasi totalmente chiusa ai collegamenti con il mondo esterno e visitabile solo prenotandosi con largo anticipo. Volendo si possono fare delle crociere che consentono una osservazione più ravvicinata mantenendo comunque una distanza di almeno 500 metri dalla costa. Cassandra, la penisola più occidentale, ha invece conosciuto negli ultimi decenni un intenso sviluppo turistico che ha portato ad una invadente cementificazione e quindi alla perdita di buona parte del suo fascino soprattutto per il turista più esigente.
Nei pressi di Sarti
Sithonia invece, nonostante non manchi qualche  esempio di urbanizzazione non proprio attraente, si caratterizza per la scarsa densità demografica e per la presenza di vaste aree non popolate ed occupate solo dalle spettacolari  pinete a pini di Aleppo o dalla macchia mediterranea. Va ricordato che la Calcidica fino a circa un secolo fa era quasi totalmente disabitata ed è stata sede di un modesto sviluppo demografico solo nel corso dei primi decenni del secolo scorso a seguito dei forti movimenti di popolazioni che fecero seguito alla guerra tra greci e turchi tra il 1919 ed il 1922. Ciò spiega la virtuale assenza di reperti artistici significativi a Sithonia, anche se va ricordata l’importante area archeologica di Olinto poco oltre lo snodo di Neo Moudania. Non va infine dimenticato che da queste parti nacquero due personaggi di straordinaria importanza nella storia dell’umanità, Aristotele ed Alessandro Magno.

La baia di Tourkolemnionas
A questo punto devo sottolineare che l’arma vincente di Sithonia è rappresentata dalla straordinaria bellezza del suo mare e delle sue spiagge, tale da conquistare anche un inossidabile amante della montagna come il sottoscritto. Sono censite circa una settantina di spiagge, quasi tutte facilmente raggiungibili via terra, magari affrontando qualche chilometro di sterrato. Mi ha colpito ed affascinato la notevole varietà, grandi o piccole, tra scogliere di multiforme aspetto, con sabbia bianca o dorata o di minuti sassolini, contornate dalle pinete o dalla macchia, talora all’interno di pittoreschi fiordi. Ovunque la costante è costituita dalla magnifica trasparenza delle acque e dalle caraibiche tonalità che il colore del mare può assumere (ma probabilmente una pineta in riva al mare ai Caraibi non s’è mai vista…).
Devo dire che la vicinanza geografica fa sì che Sithonia sia soprattutto meta di turisti provenenti dall’est europeo; vedrete una concentrazione mai vista di auto con targa bulgara, serba o romena. I turisti “occidentali” sono più rari, anche se la bellezza poco reclamizzata di queste zone sta richiamando un numero crescente di connazionali. I prezzi a Sithonia sono bassi, è facile consumare del buon pesce fresco in una miriade di piccoli ristorantini sparsi nelle poche località abitate della penisola (Vourvorou, Sarti, Kalamitsi, Toroni, Neo Marmaras e poche altre) spendendo meno della metà di quello che dovreste sborsare in Italia. 
Portokali
Per evitarvi eventuali sorprese o delusioni devo comunque anche informarvi che non è tutto oro quello che luccica. Da testimonianze raccolte in loco ed anche sulla rete viene sottolineato un punto critico della concentrazione turistica in buona parte dei mesi di Luglio ed Agosto: la possibilità di campeggio libero praticamente ovunque fa si che alcune delle spiagge più famose possano diventare affollate e meno attraenti (sporcizia e rifiuti) in alta stagione. Altre spiagge bellissime sono almeno in parte occupate da grossi camping attrezzati il che le rende sicuramente meno godibili per il visitatore occasionale. A questo proposito mi sembra particolarmente indicativa la mia personale esperienza alla spiaggia di Portokali nella costa orientale di Sithonia. Ho raggiunto questa località praticamente deserta al momento del nostro arrivo alle 9.30 di mattina a fine settembre e quindi non in alta stagione. Ho scoperto un luogo di una bellezza abbagliante, sicuramente con pochi eguali nell’area mediterranea. Eppure in Internet potrete trovare diverse segnalazioni di gente delusa da questo posto per l’eccessiva presenza umana e/o per la sporcizia. Questo non deve assolutamente dissuadervi dal visitarla; se potete, raggiungete Sithonia al di fuori dei periodi di più alta stagione o, se proprio vi è impossibile fare altrimenti, recatevi nelle località più note al mattino presto per potere assaporarne meglio la bellezza.
Personalmente mi sento di suggerire oltre a Portokali anche altre località quali Lagonisi, Banana Beach, la serie di piccole baie (Linaraki, Tourkolimnionas, Klimataria…) che si susseguono lungo la breve, ma meravigliosa, strada costiera recentemente riqualificata che si snoda a sud della marina di Sykia nel tratto più meridionale della costa orientale, Kriaritsi, Porto Koufo e il suo pittoresco fiordo, Toroni e la spiaggia di Agios Ioannis poco a nord di Neo Marmaras da dove ammirare dei fantastici tramonti.
La rete stradale di Sithonia è sostanzialmente costituita solo dalla strada che ne percorre tutto il profilo costiero e che offre spesso scorci panoramici molto suggestivi. Esistono solo un paio di località non affacciate sul mare, Parthenonas vicino a Neo Marmaras e Agios Nikolaos nella zona nord-orientale che meritano comunque una visita, la prima per i tramonti, per le viste dall’alto del paesaggio costiero, per la presenza di alcuni edifici tradizionali recentemente restaurati e di un paio di panoramici ristorantini, la seconda per l’interessante contesto abitativo e per la presenza di una incantevole piazzetta centrale, occupata da una miriade di piccoli caffè e trattorie, animatissima alla sera quando si respira un’atmosfera tipicamente e genuinamente greca.
Nelle immediate vicinanze di questa piazzetta vi suggerisco il ristorante Makis dove si può cenare su una bella terrazza ricoperta da una pregevole tettoia in legno. La qualità della cucina ed in particolare di carne o pesce cotti alla brace è veramente apprezzabile tanto che siamo tornati qui un paio di volte. I prezzi sono commoventi e come quasi ovunque da queste parti il dessert vi sarà offerto. Un altro ristorante che mi sento di consigliarvi se siete un po’ stufi della cucina greca e avete voglia di una rimpatriata  si chiama Mamma Mia, si trova a Sarti ed è gestito con grande successo da una ventina d’anni da una famiglia originaria di Riva del Garda. Scordatevi i preconcetti sulla qualità dei ristoranti italiani all’estero; questo è una clamorosa eccezione alla regola, mangerete magnificamente piatti della nostra tradizione in un gradevolissimo contesto ambientale, affacciati sull’animato lungomare della vivace cittadina.
A questo punto potreste chiedermi notizie sul vino locale considerando gli impegni “istituzionali” dell’Acino Volante. Confesso di non avere bevuto in loco cose trascendentali, ma di avere in compenso scoperto un vino greco prodotto nell’isola di Santorini consigliatomi dall’amico David Betti, grande appassionato di vini, che qui pubblicamente ringrazio per la dritta. Si tratta di un vino prodotto dall’Azienda Hatzidakis nella isola delle Cicladi e quindi in una situazione ambientale molto particolare, caldo, vento, scarsissimo apporto idrico. Le viti sono antiche, a piede franco, quindi risalenti al periodo prefillossera ed affondano le loro radici nei terreni vulcanici tipici di Santorini. Il rapporto tra produzione di uva e superficie vitata è ovviamente molto basso viste le particolari condizioni ambientali. Il vino che ho gustato,  acquistato in una piccola enoteca di Salonicco, prodotto con uve Aidani, è un piccolo gioiello per equilibrio, personalità e bevibilità. Di un bel colore giallo oro, si propone con sentori minerali, quasi sulfurei, che si compongono con richiami tipici della macchia mediterranea per dare un profilo aromatico-gustativo del tutto peculiare. L’Azienda, che coltiva le viti con criteri strettamente non interventisti, produce un altro ottimo vino bianco da uve Assyrtiko, un celebre Vinsanto ed anche alcuni rossi da altri vitigni tipici dell’isola. Non voglio fare pubblicità a nessuno, ma se cercate in rete potrete scoprire che è possibile trovare alcuni di questi vini anche in Italia grazie ad un noto e benemerito importatore.

P.S. Un viaggio in Grecia è sempre occasione per riavvicinarsi a una terra cui dovremmo tutti essere legati da un legame particolare per l’enorme lascito culturale lasciatoci da quella civiltà nel campo delle arti, delle scienze, della filosofia e della politica intesa nel senso più nobile del termine. Tutti motivi validissimi per invogliare ad un viaggio in questo paese dove, oltre tutto, noi italiani siamo sempre accolti con particolare simpatia.

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