Scorcio sulle Odle in alta Val di Funes |
La
Valle Isarco solcata dal fiume omonimo attraversa l’Alto Adige da nord a sud
dal Passo del Brennero a Bolzano. I vigneti soprattutto a bacca bianca di
questa area sono quelli disposti più a nord di tutto il nostro paese. Gli
sbalzi termici tra il giorno e la notte sono quindi particolarmente
significativi e rappresentano uno dei fattori chiave per conferire ai vini il
loro più specifico carattere: eleganza e freschezza unite alle significative
note fruttate.
L’ Abbazia di Novacella nei pressi di Bressanone e la Cantina Produttori Valle Isarco a
Chiusa sono le due realtà produttive che più hanno contribuito in passato a far
conoscere agli appassionati i vini di questa regione. Più recentemente molti
altri piccoli e validissimi produttori si sono aggiunti ad ulteriormente
consolidare il successo crescente
dei vini della Valle Isarco.
La Cantina Produttori Valle Isarco è costituita da oltre un centinaio di soci ed i suoi vini, bianchi per oltre il 90%, si
distinguono per la qualità elevata a costi particolarmente competitivi
soprattutto per i vini della linea “base” dell’Azienda (quali Riesling,
Veltliner, Pinot grigio, Kerner, Sylvaner e Gewurztraminer). Tra questi, personalmente,
ho una predilezione per il Kerner (i miei ricordi migliori si riferiscono alle
annate 2008 e 2011), nome del vitigno originato da un incrocio tra Schiava,
varietà a bacca rossa, e Riesling renano. Il vino che ne deriva colpisce per il
perfetto equilibrio tra una
struttura abbastanza importante per un bianco di queste parti e le componenti
fruttate e lievemente aromatiche. Una buona acidità è componente fondamentale
per il raggiungimento di questo equilibrio e regalare un’ottima bevibilità nonostante
il non indifferente tenore alccolico, 14 gradi nel 2013!
L’Azienda produce anche vini frutto di una particolare
selezione delle parcelle di produzione, la cosiddetta linea Aristos, che si
caratterizzano in genere per una ulteriore esaltazione delle caratteristiche
organolettiche e per l’impiego in qualche caso di un passaggio in botti di
acacia.
I gusti personali, o anche le disponibilità economiche, vi
orienteranno verso l’una o l’altra linea di prodotti. Se visitate l’Azienda
sulla statale del Brennero nelle immediate vicinanze del casello autostradale,
sarà possibile assaggiare i vini che più vi interessano e fare le vostre
scelte.
Ora, se siete a Chiusa, non dimenticate di dare un occhio
alla pittoresca cittadina ed al Monastero di Sabiona, ma, soprattutto,
non perdete l’occasione per una deviazione nella vicina Val di Funes. Da
quando ero bambino ho frequentato innumerevoli volte la regione dolomitica e mi
sono innamorato di queste montagne. Questa valle vi offrirà degli scorci di
incomparabile bellezza su uno dei gruppi più spettacolari della regione, quello
delle Odle. Risalendo verso l’ultima frazione, Santa Maddalena, vi accorgerete
di come questi luoghi abbiano saputo non farsi travolgere dallo sviluppo
turistico, mantenendosi organicamente fedeli alle tradizioni locali. Dopo Santa
Maddalena la strada si inerpica per qualche chilometro per terminare poi in una
conca ai piedi delle Odle dove potrete parcheggiare e rifocillarvi alla Malga
Zannes con le tipiche specialità altoatesine. Da qui, se proprio non siete
affetti da incurabile pigrizia, potrete imboccare a piedi una comoda strada
forestale che in un’ora scarsa, terminato il bosco di conifere, vi porterà in
posizione splendidamente panoramica sotto le pareti rocciose. Qui un ottimo punto
di ristoro è costituito dalla Malga Glatsch, ma in zona, se avete voglia
di camminare ancora un po’, ci sono altre altrettanto raccomandabili
opportunità. Se siete animati da più ambiziose intenzioni, due meravigliose
escursioni vi possono condurre verso il Rifugio Genova strategicamente
situato tra le Odle ed il Putia, oppure verso il Rifugio Brogles con un
sentiero che corre parallelamente alla catena dolomitica e da qui eventualmente
raggiungere Ortisei con la nuova funicolare del Rasciesa che ha da pochi anni
sostituito l’antica e gloriosa seggiovia monoposto.
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