Quando in viaggio sull'autostrada verso Aosta arrivate nella zona di Carema, ancora in provincia di Torino, il vostro sguardo non può non essere attratto dai vigneti che si arrampicano sulla montagna. Le vigne sono delimitate da muretti a secco, i tralci si appoggiano a colonne di pietra (dette localmente “pilun”) che creano un paesaggio insolito e affascinante. Quei vigneti danno vita ad un vino raro, che profuma di pietra e di sole e che la fatica dell’uomo arricchisce di forza e poesia. Questo è il Carema, un vino da conoscere e da amare, e da salvare.
La Cantina dei Produttori di Carema raccoglie le uve da una sessantina di conferitori, perlopiù anziani, che dedicano parte del loro tempo alla cura dei piccoli appezzamenti di proprietà. Non si intravvedono grandi possibilità di ricambio generazionale per la cura del vigneto ed il Carema rischia di morire.
I due vini simbolo sono il Carema ed il Carema Riserva, entrambi prodotti da Nebbiolo in purezza. Si differenziano per il diverso tempo di affinamento trascorso nelle grandi botti di castagno (due anni per il prodotto base e due anni e mezzo per la Riserva).
Il Carema Riserva 2007 è il classico “Nebbiolo di montagna”, più magro all’olfatto ed al gusto dei classici Nebbiolo di Langa. Mineralità ed acidità in evidenza accompagnano sentori balsamici e di cuoio ed arrivano a comporre un quadro di grande equilibrio ed eleganza.
Questo autentico gioiello, che ogni vero amante del buon vino dovrebbe conoscere, può essere acquistato in luogo a prezzi molto covenienti (circa 12 euro euro a bottiglia) se si considerano l’eccellenza del prodotto ed il lavoro necessario, praticamente solo manuale, per la cura degli impervi vigneti.
Non mancate l’occasione per raggiungere rapidamente il Castello di Issogne, appena varcato il confine con la valle d’Aosta. Già maestoso all’esterno, vi conquisterà ulteriormente per la bellezza degli affreschi cusoditi all’interno e risalenti ad un periodo compreso tra la fine del XV e la prima metà del XVI secolo. Sono magnificamente conservati e li potrete ammirare a cominciare da quelli presenti sotto il porticato che illustrano diversi mestieri e che colpiscono per la vivacità e l’immediatezza della resa. Molti altri bellissimi affreschi impreziosiscono diversi ambienti del castello e meritano una visita non frettolosa. Bellissimi anche i soffitti a cassettoni, molti originali dell’epoca, e la scala elicoidale all’interno, autentico capolavoto architettonico.
Infine, se siete in zona e volete con grande soddisfazione placare la vostra fame, recatevi senza indugio alla Trattoria Ramo Verde a Carema (tel 0125811327), senza fronzoli, ma accogliente e con tavoli ben distanziati. Gli antipasti (il giorno della mia visita ricordo flan di verdura con crema di parmigiano, crostatina con le cipolline di Ivrea, parmigiano e cumino, cotechino con verza e crema di castagne, carne cruda all’albese), i primi (agnolotti burro e salvia e zuppa di cavolo con il formaggio fuso), le carni (guanciale al vino rosso e arrosto con i carciofi) ed i tradizionali dessert piemontesi vi lasceranno ampiamente soddisfatti e senza rattristare troppo la vostra Carta di credito.
P.S. Voglio ricordare perché i loro vini sono molto buoni, e perché chiunque etichetti delle bottiglie con il nome Carema merita il plauso degli appassionati, gli unici due altri produttori di Carema: Ferrando (Ivrea) e Orsolani (Caluso).
Che bel posto davvero,mi è venuta voglia di fare una gita da queste parti,diirei perfetta per un sabato!
RispondiEliminaAttendendo il prossimo post.....
Complimenti per questo articolo che valorizza una chicca enologica a confine tra due grandi regioni vitivinicole, vini onesti, caratterizzati da uno forte territorialità, il Nebbiolo qui raggiunge vette di alto livello, sentori minerali speziati, più vicini al mio amato Alto Piemonte, rispetto alle langhe, ti consiglio cmq di provare assolutamente l'etichetta Nera o Bianca di Ferrando, senza nulla a togliere alla cantina dei produttori di Carema, i vini di Ferrando sono davvero inarrivabili nel comprensorio, provare per credere, a breve dedicherò anche io un articolo su questo storico personaggio del Nebbiolo, a presto
EliminaInnanzi tutto mi scuso per il ritardo nella pubblicazione del tuo commento. Ti ringrazio, fa sempre piacere avere un riscontro positivo a quello che si scrive! Conosco ed apprezzo i vini di Ferrando che avevo comunque citato nella parte finale del post. Hai un tuo blog?
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