venerdì 4 settembre 2015

Nel Collio goriziano i bianchi macerati di Damijan Podversic.


A Gorizia con Damijan Podversic

Da un po’ di tempo ho scoperto i vini bianchi che vengono vinificati come fossero dei rossi; in particolare il mosto viene lasciato a macerare a contatto con le bucce per un periodo variabile di tempo, ore o mesi. Questo processo arricchisce il vino di tannini e di varie sostanze presenti nelle bucce che daranno al prodotto finale colore e profumi più intensi e più ricchi. Proprio per le sfumature ambrate questi vini sono noti anche come “orange wines”, ma io preferisco parlare di “bianchi macerati”. Dico subito che si tratta di vini che possono spiazzare il consumatore abituato agli aromi ed al gusto troppo spesso omologato dei bianchi vinificati con le tecniche comunemente in uso.
Io invece, da quando ho imparato ad apprezzare questi vini, faccio sempre più fatica a trovare un bianco “tradizionale” che mi soddisfi. Mi sembra troppo spesso di bere lo stesso vino, da qualsiasi parte provenga o con qualsivoglia varietà di uva sia prodotto. Questo post vuole essere un invito a conoscere i bianchi macerati. Forse ve ne innamorerete come è capitato a me.
Il Friuli, ed in particolare l’area del Collio goriziano, è la regione italiana dove questa tecnica di vinificazione è stata maggiormente rilanciata negli ultimi decenni. Josko Gravner, un produttore di Oslavia nei pressi di Gorizia, è stato il primo a dare smalto e notorietà ai bianchi macerati friulani. Molti hanno seguito questa traccia conseguendo risultati di qualità talora straordinaria. Tra questi ho avuto la fortuna di conoscere Damijan Podversic di Gorizia e di restare letteralmente folgorato dai suoi vini. Consiglio a tutti una visita in loco, in attesa che la nuova cantina sul Monte Calvario nei pressi della bella cittadina sia pronta. Damijan è un uomo sensibile, capace di emozionarsi e di coinvolgervi nel parlare appassionatamente dei suoi vini, della sua storia di vignaiolo, della sua famiglia. E’ convinto che l’uva deve essere vendemmiata tardi per consentire al frutto di maturare pienamente per potersi esprimere al massimo e talora anche giovarsi dell’attacco della botrytis cinerea, la cosiddetta muffa nobile, che conferirà al vino sfumature negli aromi ed al gusto del tutto particolari.
Grado
Damijan produce soprattutto vini da uve bianche, tutti magnificamente realizzati, quali il Nekaj (100% Friulano), il Kaplja (un uvaggio di Friulano, Chardonnay e Malvasia), una Ribolla Gialla ed il Rosso Prelit, un uvaggio di Merlot e Cabernet Sauvignon, altrettanto straordinario. Tutti i vini sono affinati in botti grandi di legno per circa tre anni e poi alcuni mesi in bottiglia prima di essere commercializzati. Naso e bocca colpiscono per ricchezza, varietà e persistenza. Nonostante la struttura importante e la scarsa acidità, la beva è eccezionalmente fluida e la digeribilità straordinaria: nessuna pesantezza e nessun mal di testa anche dopo diversi bicchieri testimonieranno la serietà del lavoro svolto in vigna ed in cantina senza l’ausilio di facili e poco salutari scorciatoie.
Grado: S.Eufemia
A mio modesto avviso i vini di Damijan Podversic stanno a pieno diritto nel Gotha dei vini della penisola. Si tratta comunque di una piccola produzione, circa 30.000 bottiglie all’anno, reperibili presso qualche Enoteca specializzata od in qualche ristorante con una buona propensione alla ricerca di prodotti non banali. Tuttavia, come sempre, il mio consiglio è di passare da Gorizia appena ve ne dovesse capitare l’occasione.
Nella provincia della cittadina giuliana, per gli amanti del mare, il borgo di Grado potrà essere un’ottima base per girare e conoscere la zona. Oltre alla magnifica spiaggia e ad un’organizzazione e pulizia di chiara matrice austrogermanica, scoprirete un piccolo ma interessantissimo centro storico e le poetiche suggestioni del paesaggio lagunare. Per gli amanti della natura e del birdwatching consiglio una visita alla Riserva Naturale della Foce dell’Isonzo e segnalo la presenza di numerosi percorsi protetti per i cicloturisti.
Mosaici nella Basilica di Aquileia
Nel centro di Grado, lungo il canale occupato dai pescherecci locali, si può gustare un’ottima cucina di pesce alla Trattoria Zero Miglia gestita dalla locale Cooperativa Pescatori, garanzia di pescato fresco.
Infine, se siete in zona, non si può tralasciare una visita alla cittadina di Aquileia, patrimonio Unesco, antico ed importantissimo porto nell’era imperiale romana. Numerosi ed interessanti reperti dell’epoca sono esposti nel Museo Archeologico Nazionale, ma soprattutto Aquileia è sede della Basilica di S. Maria Assunta e degli  spettacolari e magnificamente conservati mosaici, risalenti al IV secolo d.C., che rivestono gran parte del pavimento delle tre navate.
P.S. A chi volesse approfondire il discorso sui cosiddetti Bianchi macerati, consiglio questo link dove viene proposta in modo chiaro ed esauriente la storia di questa straordinaria tipologia di vini http://www.civiltadelbere.com/dal-collio-alla-sicilia-la-carica-degli-orange/