Tuscania |
Il borgo di Sorano |
Dopo la puntata all’ Elba dell’ultimo post, l’Acino
Volante fa tappa poco lontano, nei pressi del lago di Bolsena, per parlarvi di
un vino singolare ed ancor più di un territtorio inverosimilmente ricco, sia
dal punto di vista paesaggistico che da quello artistico e storico. Siamo nel
cuore dell’antica Etruria o Tuscia, la terra degli Etruschi, e toccheremo
cittadine e borghi appartenenti oggi a diverse province, quelle di Grosseto,
Terni e Viterbo.
Possiamo immaginare un
quadrilatero irregolare con ai quattro angoli i gioielli cui farò un rapido ma
appassionato cenno (Sorano, Orvieto, Vitorchiano e Tuscania) ed al centro il
lago di Bolsena (il lago vulcanico più grande d’Europa) con il borgo di Gradoli
nelle immediate vicinanze dove viene prodotto il vino di cui vi parlerò.
Arrivando
dalla vicina e simile Pitigliano, Sorano (a mio modestissimo parere uno dei
borghi più belli della Penisola) vi apparirà come una visione spettacolare,
abbarbicata su un’altura in un ambiente caratterizzato dalle stravaganti
irregolarità create dalle rocce tufacee che giocano con una vegetazione
lussureggiante e rigogliosa a comporre un insieme di grande bellezza. Non
perdetevi un giro nel vecchio borgo che vi offrirà splendide visioni dall’alto
dell’ambiente naturale circostante e salite sulla terrazza della fortezza nota
come Masso Leopoldino per una visione a 360 gradi.
Duomo di Orvieto |
Una
cinquantina di chilometri ad est di Sorano, sul vertice superiore destro del
nostro ipotetico quadrilatero, si può raggiungere Orvieto. Tutti conoscono e
dovrebbero aver visitato almeno una volta nella vita la spettacolare cittadina
umbra, nota soprattutto per il meraviglioso Duomo. La facciata di questo
sublime capolavoro rappresenta uno dei momenti più alti dell’architettura
gotica in Italia e, con il continuo mutare delle tonalità rosate dominanti,
sarà in grado di offrirvi all’ora del tramonto uno spettacolo che non potrete
più dimenticare.
Scendendo
verso sud non perdetevi tra Aprile e Maggio una sosta nei pressi di
Vitorchiano. Il borgo merita senz’altro una visita, ma io voglio segnalarvi
soprattutto il Centro Botanico Moutan, dove da una ventina d’anni sono
coltivate migliaia di piante di peonie, rappresentate da diverse centinaia di
specie provenienti dalla Cina. Una singola peonia in fiore è già una cosa
meravigliosa, capitare qui quando le piante in fiore sono migliaia…beh non ci
sono parole per descriverle, date un’occhiata alla foto qui sotto e cercate
l’occasione per andarci.
Infine
spostiamoci più o meno in linea retta verso ovest e raggiungiamo Tuscania,
cittadina che vi sorprenderà soprattutto per lo splendore di due magnifiche ed
antichissime chiese romaniche (XI e XII secolo), San Pietro e Santa Maria
Maggiore, e per la singolara bellezza del suo centro storico.
Coltivazione di peonie a Vitorchiano |
Dopo
questi rapidi cenni che come sempre vogliono semplicemente costituire uno
stimolo alla visita che ovviamente meriterebbe ben altri approfondimenti,
voglio accennare al vino di una piccola azienda di Gradoli, la Andrea
Occhipinti, con vigne in un territorio di origine squisitamente vulcanica,
dedita soprattutto alla coltivazione di due vitigni, il Grechetto rosso e
l’Aleatico. Quest’ultimo, oltre che per il tradizionale Passito, è vinificato per
produrre un vino rosso secco, da pasto, assolutamente originale e di grande
beva. Viene commercializzato con il nome di Alea viva (Igt Lazio Rosso) ed è
vinificato ed affinato esclusivamente in acciaio, con il solo impiego di
lieviti indigeni ed uso di dosi molto basse di solfiti. Vi sorprenderà per
leggerezza ed eleganza e per i tenui rimandi aromatici tipici dell’Aleatico. Un
vino da tutto pasto, preferibilmente da accompagnare a piatti non troppo
impegnativi. Come tutti o quasi i vini di cui vi parlo, non sarà facile da
trovare al di fuori di qualche manifestazione di settore o, ovviamente meglio
ancora considerando tutte le meraviglie che potrete ammirare in zona, recandovi
direttamente dal produttore. Io l’ho conosciuto in occasione della
manifestazione organizzata annualmente a Milano a fine novembre da La Terra
Trema, l’associazione nata dal fu Critical Wine, creatura del compianto Gino
Veronelli. Questa segnalazione vi sia di stimolo a partecipare se non siete
troppo lontani; sarà un’occasione fantastica per conoscere piccoli
produttori ed assaggiare i loro
spesso buonissimi vini.
Infine voglio segnalarvi una
piccola e un po’ sperduta trattoria per conoscere e gustare piatti tipici della
zona, incluso il pesce del lago di Bolsena, in un ambiente assolutamente
bucolico, con vista dall’alto sulle acque lacustri. Se non siete vegetariani
non perdetevi la chianina, assolutamente fantastica, mentre come dessert vi consiglio la ricotta
con miele e cannella. Qualora fosse sera e possiate cenare all’aperto sul
terrazzino, la vostra cena avrà come musicale sottofondo il frinire di
centinaia di grilli. Il locale si chiama La Tana dell’Orso (tel 0761.798162) e
si trova in località Monte Segnale che potrete raggiungere da una deviazione
sulla destra percorrendo la Cassia tra Montefiascone e Bolsena
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