venerdì 20 marzo 2015

TUSCIA E DINTORNI


Tuscania


Il borgo di Sorano
Dopo la puntata all’ Elba dell’ultimo post, l’Acino Volante fa tappa poco lontano, nei pressi del lago di Bolsena, per parlarvi di un vino singolare ed ancor più di un territtorio inverosimilmente ricco, sia dal punto di vista paesaggistico che da quello artistico e storico. Siamo nel cuore dell’antica Etruria o Tuscia, la terra degli Etruschi, e toccheremo cittadine e borghi appartenenti oggi a diverse province, quelle di Grosseto, Terni e Viterbo.
Possiamo immaginare un quadrilatero irregolare con ai quattro angoli i gioielli cui farò un rapido ma appassionato cenno (Sorano, Orvieto, Vitorchiano e Tuscania) ed al centro il lago di Bolsena (il lago vulcanico più grande d’Europa) con il borgo di Gradoli nelle immediate vicinanze dove viene prodotto il vino di cui vi parlerò.
Arrivando dalla vicina e simile Pitigliano, Sorano (a mio modestissimo parere uno dei borghi più belli della Penisola) vi apparirà come una visione spettacolare, abbarbicata su un’altura in un ambiente caratterizzato dalle stravaganti irregolarità create dalle rocce tufacee che giocano con una vegetazione lussureggiante e rigogliosa a comporre un insieme di grande bellezza. Non perdetevi un giro nel vecchio borgo che vi offrirà splendide visioni dall’alto dell’ambiente naturale circostante e salite sulla terrazza della fortezza nota come Masso Leopoldino per una visione a 360 gradi.
Duomo di Orvieto
Una cinquantina di chilometri ad est di Sorano, sul vertice superiore destro del nostro ipotetico quadrilatero, si può raggiungere Orvieto. Tutti conoscono e dovrebbero aver visitato almeno una volta nella vita la spettacolare cittadina umbra, nota soprattutto per il meraviglioso Duomo. La facciata di questo sublime capolavoro rappresenta uno dei momenti più alti dell’architettura gotica in Italia e, con il continuo mutare delle tonalità rosate dominanti, sarà in grado di offrirvi all’ora del tramonto uno spettacolo che non potrete più dimenticare.
Scendendo verso sud non perdetevi tra Aprile e Maggio una sosta nei pressi di Vitorchiano. Il borgo merita senz’altro una visita, ma io voglio segnalarvi soprattutto il Centro Botanico Moutan, dove da una ventina d’anni sono coltivate migliaia di piante di peonie, rappresentate da diverse centinaia di specie provenienti dalla Cina. Una singola peonia in fiore è già una cosa meravigliosa, capitare qui quando le piante in fiore sono migliaia…beh non ci sono parole per descriverle, date un’occhiata alla foto qui sotto e cercate l’occasione per andarci.
Infine spostiamoci più o meno in linea retta verso ovest e raggiungiamo Tuscania, cittadina che vi sorprenderà soprattutto per lo splendore di due magnifiche ed antichissime chiese romaniche (XI e XII secolo), San Pietro e Santa Maria Maggiore, e per la singolara bellezza del suo centro storico.

Coltivazione di peonie a Vitorchiano
Dopo questi rapidi cenni che come sempre vogliono semplicemente costituire uno stimolo alla visita che ovviamente meriterebbe ben altri approfondimenti, voglio accennare al vino di una piccola azienda di Gradoli, la Andrea Occhipinti, con vigne in un territorio di origine squisitamente vulcanica, dedita soprattutto alla coltivazione di due vitigni, il Grechetto rosso e l’Aleatico. Quest’ultimo, oltre che per il tradizionale Passito, è vinificato per produrre un vino rosso secco, da pasto, assolutamente originale e di grande beva. Viene commercializzato con il nome di Alea viva (Igt Lazio Rosso) ed è vinificato ed affinato esclusivamente in acciaio, con il solo impiego di lieviti indigeni ed uso di dosi molto basse di solfiti. Vi sorprenderà per leggerezza ed eleganza e per i tenui rimandi aromatici tipici dell’Aleatico. Un vino da tutto pasto, preferibilmente da accompagnare a piatti non troppo impegnativi. Come tutti o quasi i vini di cui vi parlo, non sarà facile da trovare al di fuori di qualche manifestazione di settore o, ovviamente meglio ancora considerando tutte le meraviglie che potrete ammirare in zona, recandovi direttamente dal produttore. Io l’ho conosciuto in occasione della manifestazione organizzata annualmente a Milano a fine novembre da La Terra Trema, l’associazione nata dal fu Critical Wine, creatura del compianto Gino Veronelli. Questa segnalazione vi sia di stimolo a partecipare se non siete troppo lontani; sarà un’occasione fantastica per conoscere piccoli produttori  ed assaggiare i loro spesso buonissimi vini.

Infine voglio segnalarvi una piccola e un po’ sperduta trattoria per conoscere e gustare piatti tipici della zona, incluso il pesce del lago di Bolsena, in un ambiente assolutamente bucolico, con vista dall’alto sulle acque lacustri. Se non siete vegetariani non perdetevi la chianina, assolutamente fantastica, mentre  come dessert vi consiglio la ricotta con miele e cannella. Qualora fosse sera e possiate cenare all’aperto sul terrazzino, la vostra cena avrà come musicale sottofondo il frinire di centinaia di grilli. Il locale si chiama La Tana dell’Orso (tel 0761.798162) e si trova in località Monte Segnale che potrete raggiungere da una deviazione sulla destra percorrendo la Cassia tra Montefiascone e Bolsena



lunedì 2 marzo 2015

Elba: un’isola magica dietro la porta di casa ed il suo vino passito


Marciana Marina
Chiessi
Tornare all’isola d’Elba dopo tanti anni e riscoprire un angolo d’Italia che nonostante lo sviluppo turistico, talora aggressivo, ha conservato angoli di bellezza e suggestione incredibili. Se possibile l’isola andrebbe visitata al di fuori dei classici mesi estivi; primavera o anche fine estate/inizio autunno sono periodi ideali per poterne apprezzare in pieno la bellezza.
Io mi limito a darvi qualche consiglio utile, soprattutto se siete amanti della tranquillità e vi piace ascoltare il frusciare del vento mentre lo sguardo si perde nell’immensità azzurra del mare.
Chiessi: il paese lungo la meravigliosa e solitaria strada che costeggia la costa occidentale dell’Elba ha miracolosamente conservato, esempio raro in Italia, aspetto e suggestioni del piccolo   borgo marinaro.
Marciana
Patresi: poco oltre Chiessi, andando verso Marciana Marina, scendete all’ora del tramonto lungo la deviazione che porta a Patresi. Volendo potete accomodarvi in un piccolo bar al termine della strada e gustandovi un bel bianchino lasciarvi catturare dallo spettacolo del sole che si tuffa in mare esattamente di fronte a voi.
Infine, se vi piace camminare, non perdetevi una passeggiata che partendo dall’intatto borgo di Marciana, a 375 metri sul livello del mare, vi farà salire al Santuario della Madonna del Bosco a circa 600 metri di altitudine. Oltre il Santuario, improvvisamente, uscirete dal bosco ed il sentiero, ora pianeggiante ed in mezzo alla profumata macchia mediterranea, vi offrirà un panorama esaltante sulla costa ed il mare azzurrissimo sotto di voi. Volendo, ed io ve lo consiglio assolutamente, si può proseguire fino a raggiungere Chiessi con un po’ di saliscendi, ma con viste sempre spettacolari, oppure ritornare sui propri passi verso Marciana quando vi sentirete appagati.
Capoliveri
Il borgo di Capoliveri, abbarbicato sulle alture della estremià sudorientale dell’isola, merita senz’altro una visita ed una sosta anche per apprezzare la cucina del piccolo Ristorante Summertime (tel. 0565.935180) in pieno centro. Vi assicuro che il frittino di acciughe e verdure e gli spaghetti con pistacchio, uvette e acciughe vi incanteranno per la freschezza e l’ammirevole equilibrio. Alla fine non mancate di assaggiare la torta specialità locale con un bicchiere di Aleatico dell’Elba cui voglio dedicare un cenno speciale.

Aleatico dell’Elba “Dalidiè” 2012, Azienda Agricola Sapereta (Porto Azzurro). L’Aleatico dell’Elba è un vino dolce passito, originato dall’uva omonima, che ha nell’isola una lunga tradizione. Di un bel colore rubino carico, vi colpirà per la ricchezza dei profumi, su tutti la ciliegia sotto spirito, e per una bocca in cui la dolcezza è magnificamente accompagnata da una bella acidità che  renderà molto più scorrevole la beva. Come tutti i vini dolci di questa tipologia è ottimo sulla pasticceria secca e può essere interessante in abbinamento al cioccolato od anche ai formaggi erborinati. Tuttavia, anche gustato in splendida solitudine a fine pasto, vi appagherà in pieno. Se volete saperne di più su come viene prodotto questo nettare, sul sito aziendale troverete una bella ed appassionata descrizione.

P.S. Spesso, troppo spesso secondo me, ci si sottopone a viaggi costosi e massacranti per andare a visitare località remote all’altro capo del pianeta. Viaggiare è bellissimo, nessun dubbio, ma non dobbiamo dimenticare che a casa nostra, e intendo la penisola in toto, abbiamo bellezze naturali ed artistiche unite ad una cultura enogastronomica che non ha eguali al mondo! Non dimentichiamolo e ricordiamoci di conoscere e di fare conoscere ai nostri figli questo patrimonio.