Piccola baia a Sithonia |
Scopo principale di questo post non è tanto quello di parlare di un vino, ma piuttosto di suscitare il vostro interesse per una regione della Grecia ancora poco conosciuta e meritevole di essere visitata soprattutto per la straordinaria bellezza dei suoi paesaggi marini: la penisola Calcidica. Situata nel nord della Grecia, in Macedonia, è costituita da tre lingue di terra che si allungano nel mare Egeo per qualche decina di chilometri.
Salonicco, l’antica Tessalonica, è facilmente raggiungibile in aereo dall'Italia e dista solo un centinaio di chilometri dai centri più settentrionali della Calcidica. La città, quasi completamente ricostruita con una moderna concezione urbanistica dopo il devastante incendio del 1917, merita una visita non frettolosa per la presenza di alcune antiche chiese bizantine ricche di meravigliosi mosaici e per l’atmosfera vivace che la contraddistingue. In particolare il quartiere Ladadika nell’area portuale è quasi interamente pedonalizzato ed invita a passeggiare tra le viuzze stracolme di attraenti localini ove sostare per bere o mangiare qualcosa. Spesso è possibile ascoltare musica dal vivo.
Per raggiungere la Calcidica la cosa migliore è noleggiare un’auto ed imboccare la superstrada verso Neo Moudania e da lì, costeggiando per una quarantina di chilometri il golfo di Cassandra, raggiungere la meta del vostro viaggio. Il mio consiglio è di orientarsi decisamente verso Sithonia, la penisola di mezzo delle tre. Infatti la più orientale, quella che comprende il monte Athos, è sostanzialmente una repubblica autonoma, occupata da una ventina di monasteri ortodossi, quasi totalmente chiusa ai collegamenti con il mondo esterno e visitabile solo prenotandosi con largo anticipo. Volendo si possono fare delle crociere che consentono una osservazione più ravvicinata mantenendo comunque una distanza di almeno 500 metri dalla costa. Cassandra, la penisola più occidentale, ha invece conosciuto negli ultimi decenni un intenso sviluppo turistico che ha portato ad una invadente cementificazione e quindi alla perdita di buona parte del suo fascino soprattutto per il turista più esigente.
Nei pressi di Sarti |
La baia di Tourkolemnionas |
Devo dire che la vicinanza geografica fa sì che Sithonia sia soprattutto meta di turisti provenenti dall’est europeo; vedrete una concentrazione mai vista di auto con targa bulgara, serba o romena. I turisti “occidentali” sono più rari, anche se la bellezza poco reclamizzata di queste zone sta richiamando un numero crescente di connazionali. I prezzi a Sithonia sono bassi, è facile consumare del buon pesce fresco in una miriade di piccoli ristorantini sparsi nelle poche località abitate della penisola (Vourvorou, Sarti, Kalamitsi, Toroni, Neo Marmaras e poche altre) spendendo meno della metà di quello che dovreste sborsare in Italia.
Portokali |
Personalmente mi sento di suggerire oltre a Portokali anche altre località quali Lagonisi, Banana Beach, la serie di piccole baie (Linaraki, Tourkolimnionas, Klimataria…) che si susseguono lungo la breve, ma meravigliosa, strada costiera recentemente riqualificata che si snoda a sud della marina di Sykia nel tratto più meridionale della costa orientale, Kriaritsi, Porto Koufo e il suo pittoresco fiordo, Toroni e la spiaggia di Agios Ioannis poco a nord di Neo Marmaras da dove ammirare dei fantastici tramonti.
La rete stradale di Sithonia è sostanzialmente costituita solo dalla strada che ne percorre tutto il profilo costiero e che offre spesso scorci panoramici molto suggestivi. Esistono solo un paio di località non affacciate sul mare, Parthenonas vicino a Neo Marmaras e Agios Nikolaos nella zona nord-orientale che meritano comunque una visita, la prima per i tramonti, per le viste dall’alto del paesaggio costiero, per la presenza di alcuni edifici tradizionali recentemente restaurati e di un paio di panoramici ristorantini, la seconda per l’interessante contesto abitativo e per la presenza di una incantevole piazzetta centrale, occupata da una miriade di piccoli caffè e trattorie, animatissima alla sera quando si respira un’atmosfera tipicamente e genuinamente greca.
Nelle immediate vicinanze di questa piazzetta vi suggerisco il ristorante Makis dove si può cenare su una bella terrazza ricoperta da una pregevole tettoia in legno. La qualità della cucina ed in particolare di carne o pesce cotti alla brace è veramente apprezzabile tanto che siamo tornati qui un paio di volte. I prezzi sono commoventi e come quasi ovunque da queste parti il dessert vi sarà offerto. Un altro ristorante che mi sento di consigliarvi se siete un po’ stufi della cucina greca e avete voglia di una rimpatriata si chiama Mamma Mia, si trova a Sarti ed è gestito con grande successo da una ventina d’anni da una famiglia originaria di Riva del Garda. Scordatevi i preconcetti sulla qualità dei ristoranti italiani all’estero; questo è una clamorosa eccezione alla regola, mangerete magnificamente piatti della nostra tradizione in un gradevolissimo contesto ambientale, affacciati sull’animato lungomare della vivace cittadina.
A questo punto potreste chiedermi notizie sul vino locale considerando gli impegni “istituzionali” dell’Acino Volante. Confesso di non avere bevuto in loco cose trascendentali, ma di avere in compenso scoperto un vino greco prodotto nell’isola di Santorini consigliatomi dall’amico David Betti, grande appassionato di vini, che qui pubblicamente ringrazio per la dritta. Si tratta di un vino prodotto dall’Azienda Hatzidakis nella isola delle Cicladi e quindi in una situazione ambientale molto particolare, caldo, vento, scarsissimo apporto idrico. Le viti sono antiche, a piede franco, quindi risalenti al periodo prefillossera ed affondano le loro radici nei terreni vulcanici tipici di Santorini. Il rapporto tra produzione di uva e superficie vitata è ovviamente molto basso viste le particolari condizioni ambientali. Il vino che ho gustato, acquistato in una piccola enoteca di Salonicco, prodotto con uve Aidani, è un piccolo gioiello per equilibrio, personalità e bevibilità. Di un bel colore giallo oro, si propone con sentori minerali, quasi sulfurei, che si compongono con richiami tipici della macchia mediterranea per dare un profilo aromatico-gustativo del tutto peculiare. L’Azienda, che coltiva le viti con criteri strettamente non interventisti, produce un altro ottimo vino bianco da uve Assyrtiko, un celebre Vinsanto ed anche alcuni rossi da altri vitigni tipici dell’isola. Non voglio fare pubblicità a nessuno, ma se cercate in rete potrete scoprire che è possibile trovare alcuni di questi vini anche in Italia grazie ad un noto e benemerito importatore.