lunedì 26 gennaio 2015

In provincia di Parma con i vini di Camillo Donati



Ai vini di Camillo Donati devo il mio amore nato un po’ di anni fa per il mondo dei “vini naturali”. Per conoscere questo mondo un’ottima occasione è quella offerta dalla manifestazione Vini di Vignaioli che si tiene ai primi di novembre da una decina di anni a Fornovo in provincia di Parma. In un ambiente assolutamente informale ed in una confusione festosa potrete assaggiare, parlare con i produttori, fare conoscenza con questo mondo così diverso rispetto a quello delle grande aziende, a volte paludate e un po’ ariose, o troppo commerciali, che tendono a monopolizzare il mondo del vino italiano. Dirò subito che non tutti i vini di questa galassia mi piacciono, anzi talvolta la deriva”naturalista” porta alla produzione di vini dove i difetti, leggi odori e sapori poco gradevoli (il famigerato sentore di pollaio o “merde de poule” come dicono i nostri amici francesi senza lasciare troppo spazio alla fantasia) finiscno con il prevaricare le buone intenzioni. I vini di Camillo invece sono solitamente puliti, diversi e dotati di una spiccata personalità. Barbera, Lambrusco e Fortana sono i suoi rossi che preferisco, tutti rifermentati in bottiglia, con la dote di essere compagni ideali a tavola. La sua Malvasia secca, pure rifermentata in bottiglia, mi ha conquistato per le intriganti originalità e gradevolezza. Sorprende e forse può anche un po’ spiazzare il retrogusto amaro che può richiamare i sentori della birra. Scordatevi la classica aromaticità del vitigno che qui fa solo capolino sullo sfondo; il residuo zuccherino è estremaente basso ed il vino sarà ideale compagno a tavola dei classici antipasti emiliani. Potrà riservarvi gradevoli sorprese nell’accompagnamento ai formaggi. 
Anche se Camillo Donati è un’ icona nel mondo dei vignaioli naturali, la sua produzione è quantitativamente modesta e non è facile reperire i suoi vini al di fuori delle fiere di settore. Il mio consiglio è quello di recarvi in loco a Barbiano, frazione di Felino a pochi chilometri da Langhirano in provincia di Parma. Oltre ad essere estremamente buoni, i vini di Camillo hanno anche il grande pregio di un prezzo abbordabilissimo.


Ed ora vi voglio segnalare una meraviglia da visitare nei dintorni, il castello di Torrechiara, ed una trattoria imperdibile nella pur ricchissima offerta della ristorazione nella benedetta provincia di Parma.


Il castello di Torrechiara sorge in posizione dominante nella valle del fiume Parma. Fu costruito attorno alla metà del XV secolo dal conte Pier Maria II de’Rossi. Il castello è magnificamente conservato; gli interni sono visitabili ed offrono una serie incredibile di sale in molte delle quail si possono ammirare affreschi in ottimo stato di conservazione, sostanzialmente coevi alla costruzione del castello. Particolarmente suggestivi quelli della cosiddetta Camera d’Oro.

La Trattoria Ca dal Brass (tel 0525.66505) si trova invece lungo la vecchia statale della Cisa, in località Castellonchio, frazione di Berceto, a quasi 1000 metri di altitudine in una bellissima posizione panoramica lontana dal traffico e dalla confusione dell’autostrada.  Bellissimo casale in pietra, con interni curati ed impreziositi dalla presenza di una bellissima stufa in maiolica. Oltre agli ottimi ed inevitabili salumi, il locale è giustamente noto per i funghi (siamo in un’area famosa per tutti gli appassionati), e per la carne cotta alla brace, probabile tributo alla vicinanza con la Toscana. Tutti gli ingredienti mi sono parsi di grande qualità così come i dessert casalinghi (vi consiglio il semifreddo allo zabaione e noci). Con una spesa attorno ai 25-30 Euro, a parte le bevande, e qualcosa in più se vi abbufferete con le fantastiche fiorentine, vi resterà senz’altro un buon ricordo di questa trattoria!

giovedì 15 gennaio 2015

Un lago in Brianza e dintorni


Per questo primo contatto con chi avrà l'occasione di imbattersi nell'Acino Volante ho scelto di parlare solo marginalmente di vino. L'intenzione è quella di presentarmi per quello  che sono, un "diversamente giovane" milanese per cui la passione per il vino ha spesso favorito la scoperta di luoghi e di persone meritevoli di essere segnalate. Scelgo per questa occasione qualche foto, un territorio vicino alla mia città (Milano), uno dei piccoli laghi della Brianza. Il lago è quello di Pusiano cui sono legato da un sentimento profondo perchè a Bosisio Parini abbiamo una seconda casa di famiglia. Sono luoghi "del cuore", spesso ignoti anche a chi abita nella grande città vicina, eppure così ricchi di suggestioni e fascino a saperli ascoltare. 
Ecco quindi la mia idea, imparare a guardarci intorno, vicino, riscoprire le nostre radici, cercare di non dimenticare. Piccoli paesi, piccoli laghi in questo caso, piccole trattorie dove ritrovare la bontà della nostra impagabile cucina regionale, testimonianze d'arte magari un po' nascoste ed anche un vino, infine.  Voglio solo darvi qualche spunto, senza dilungarmi in approfondimenti che potrete fare in mille altri modi se interessati.


Il lago di Pusiano: lasciate la macchina a Bosisio Parini nel comodo parcheggio adiacente il lago e incamminatevi lungo l'incantevole passeggiata pedonale che lo costeggia. Avrete davanti agli occhi il tipico paesaggio lacustre brianteo che ha ispirato anche un genio come Giovanni Segantini nella sua celebre Ave Maria a trasbordo o Traghetto all'Ave Maria. Ad ultimazione, si spera nei prossimi mesi, sarà possibile arrivare fino alla frazione di Moiana a circa un'ora di cammino. Lungo il percorso incontrerete anche un'area recentemente allestita per consentire l'approdo al piccolo battello turistico che effettua periodicamente delle crociere sul lago. Questa area è intitolata al mitico Gianni Brera, che qui aveva casa e scriveva i suoi impareggiabili articoli. Impossibile non ricordare come del  piccolo borgo di Bosisio fossero originarie le famiglie di due grandi interpreti della letteratura e della pittura del settecento italiano, Giuseppe Parini ed Andrea Appiani.

L'Abbazia di San Pietro al Monte: un autentico gioiello romanico, nascosto, recentemente oggetto di un accurato restauro. Per raggiungerlo dovrete recarvi a Civate, a pochi chilometri da Bosisio, parcheggiare la macchina e salire per un comodo sentiero in circa un'ora alla radura tra i boschi dove sorge questa autentica meraviglia. Quasi all'inizio della salita, nella piccolissima frazione di Pozzo, non perdetevi una sosta al Crotto del Capraio per gustare degli ottimi formaggi.

Passando alla parte più squisitamente enogastronomica, mi sento di segnalarvi tre locali in zona, poco noti se non del tutto sconosciuti alle classiche guide cartacee, dove troverete ambienti curati, ma indenni dagli influssi modaioli (e finalmente!) e dove, senza svenarvi, potrete gustare i piatti della ricca tradizione lombarda, dai risotti, alla trippa, dalla cotoletta ai mondeghili, dalla cassoeula all'osso buco e compagnia cantante.

Osteria Italia, Erba (frazione Carenna, tel. 031.644030). Un salto nel passato, una vecchia trattoria degli anni cinquanta; non manca nulla per farvi ricordare i bei tempi andati. L'ottima qualità della proposta culinaria e la simpatia dei proprietari, Luca in sala ed Elisabetta in cucina, allieteranno la vostra sosta e vi faranno venire voglia di ritornarci.

Albergo Ristorante La Sorgente, Canzo (frazione Gaium, tel. 031.681119). Salendo da Canzo per raggiungere i sentieri che portano verso le classiche gite che hanno per meta gli omonimi Tre Corni,
troverete questo piccolo Albergo Ristorante dove finisce la strada asfaltata e dove si può parcheggiare. 
L'aspetto un po' anonimo dall'esterno non lascia presagire la gradevolezza e la semplice eleganza della saletta da pranzo dove non manca uno splendido camino. Oltre ai piatti tradizionali lombardi (non perdetevi, se c'è, la cassoeula) meritano un'attenzione particolare i dolci fatti in casa, a volte anche dalle abili mani della moglie del proprietario, originaria di Las Vegas (sì avete letto bene!), ormai esperta dei segreti della cucina locale.

Trattoria La Bugiana, Proserpio ( tel. 349.7716211). A pochi chilometri da Erba non sarà facilissimo scovare nel paesello di Proserpio questa trattoria. Nessuna indicazione vi aiuterà; basterà però parcheggiare nel centro del paese ed inoltrarvi nelle viuzze per scoprire questa piccola gemma nascosta, un locale che unisce magia della semplicità senza tempo e cucina tradizionale preparata con amore.

Ed infine, per fissare l'attenzione su quello che vorrebbe essere un po' il trait d'union dei miei post, un vino, espressione di un'area con un'antica tradizione enologica in terra briantea, quella di Montevecchia.

San Giobbe Pinot Nero (millesimo non indicato in etichetta), Azienda La Costa, Perego (Lecco): recatevi in questo posto, resterete sorpresi dalla bellezza del vigneto e del contesto che lo circonda; i paragoni con la Toscana non vi sembreranno azzardati. L'Azienda nasce nel 1992 con l'intento di recuperare antichi terrazzamenti già votati in passato alla viticoltura. I risultati, dopo una ventina d'anni, sono incoraggianti. Questo San Giobbe, Pinot nero in purezza di stile borgognone, mi ha colpito per l'eleganza ed il corredo aromatico tipici del vitigno. La struttura mi è parsa ancora un po' esile e questo probabilmente si spiega con la natura relativamente recente degli impianti; la beva è gradevolissima ed appagante.