Ai vini di
Camillo Donati devo il mio amore nato un po’ di anni fa per il mondo dei “vini
naturali”. Per conoscere questo mondo un’ottima occasione è quella offerta
dalla manifestazione Vini di Vignaioli che si tiene ai primi di novembre da una
decina di anni a Fornovo in provincia di Parma. In un ambiente assolutamente
informale ed in una confusione festosa potrete assaggiare, parlare con i
produttori, fare conoscenza con questo mondo così diverso rispetto a quello
delle grande aziende, a volte paludate e un po’ ariose, o troppo commerciali, che tendono a monopolizzare il mondo del vino italiano. Dirò subito che non
tutti i vini di questa galassia mi piacciono, anzi talvolta la
deriva”naturalista” porta alla produzione di vini dove i difetti, leggi odori e
sapori poco gradevoli (il famigerato sentore di pollaio o “merde de poule” come
dicono i nostri amici francesi senza lasciare troppo spazio alla fantasia)
finiscno con il prevaricare le buone intenzioni. I vini di Camillo invece sono
solitamente puliti, diversi e dotati di una spiccata personalità. Barbera,
Lambrusco e Fortana sono i suoi rossi che preferisco, tutti rifermentati in bottiglia, con la
dote di essere compagni ideali a tavola. La sua Malvasia secca, pure rifermentata in bottiglia, mi ha
conquistato per le intriganti originalità e gradevolezza. Sorprende e forse può
anche un po’ spiazzare il retrogusto amaro che può richiamare i sentori della
birra. Scordatevi la classica aromaticità del vitigno che qui fa solo capolino
sullo sfondo; il residuo zuccherino è estremaente basso ed il vino sarà ideale
compagno a tavola dei classici antipasti emiliani. Potrà riservarvi gradevoli
sorprese nell’accompagnamento ai formaggi.
Anche se Camillo Donati è un’ icona nel mondo dei vignaioli naturali, la
sua produzione è quantitativamente modesta e non è facile reperire i suoi vini
al di fuori delle fiere di settore. Il mio consiglio è quello di recarvi in
loco a Barbiano, frazione di Felino a pochi chilometri da Langhirano in
provincia di Parma. Oltre ad essere estremamente buoni, i vini di Camillo hanno
anche il grande pregio di un prezzo abbordabilissimo.
Ed ora vi voglio segnalare una meraviglia da visitare nei dintorni, il
castello di Torrechiara, ed una trattoria imperdibile nella pur ricchissima
offerta della ristorazione nella benedetta provincia di Parma.
Il castello di Torrechiara sorge in posizione dominante nella valle del
fiume Parma. Fu costruito attorno alla metà del XV secolo dal conte Pier Maria
II de’Rossi. Il castello è magnificamente conservato; gli interni sono
visitabili ed offrono una serie incredibile di sale in molte delle quail si
possono ammirare affreschi in ottimo stato di conservazione, sostanzialmente
coevi alla costruzione del castello. Particolarmente suggestivi quelli della
cosiddetta Camera d’Oro.
La Trattoria Ca dal Brass
(tel 0525.66505) si trova invece lungo la vecchia statale della Cisa, in località
Castellonchio, frazione di Berceto, a quasi 1000 metri di altitudine in una
bellissima posizione panoramica lontana dal traffico e dalla confusione
dell’autostrada. Bellissimo casale
in pietra, con interni curati ed impreziositi dalla presenza di una bellissima
stufa in maiolica. Oltre agli ottimi ed inevitabili salumi, il locale è
giustamente noto per i funghi (siamo in un’area famosa per tutti gli
appassionati), e per la carne cotta alla brace, probabile tributo alla
vicinanza con la Toscana. Tutti gli ingredienti mi sono parsi di grande qualità
così come i dessert casalinghi (vi consiglio il semifreddo allo zabaione e noci). Con una spesa attorno ai 25-30 Euro, a parte le bevande, e qualcosa
in più se vi abbufferete con le fantastiche fiorentine, vi
resterà senz’altro un buon ricordo di questa trattoria!