Veduta di Gavi con la sua Fortezza |
Gavi è un piccolo comune piemontese dell' Alto Monferrato in provincia di Alessandria. Nel passato è stato a lungo parte dei territori amministrati dalla Repubblica di Genova cui si deve la costruzione della fortezza che ancora oggi domina dall’alto il borgo e ne costituisce il più famoso monumento. In poco più di un’ora è facilmente raggiungibile per i milanesi come me dall’uscita di Serravalle Scrivia sull’Autostrada per Genova.
Il Gavi è ben conosciuto dagli amanti del buon vino perché qui si produce dall’uva Cortese l’omonimo vino bianco divenuto famoso nella seconda metà del secolo scorso soprattutto per merito della famiglia Soldati. Mario Soldati, il famoso scrittore, ne cantò le lodi in diversi suoi scritti dedicati al mondo del vino italiano, quali l’indimenticabile “Vino al vino”, ed il cugino Vittorio, patron dell’Azienda La Scolca, contribuì in maniera determinante allo sviluppo ed al successo della denominazione.
Nel 2010 il vino Gavi è stato tra i primi in Italia a potersi fregiare della “Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG)”.
Dopo un lungo periodo di appannamento e di minor successo tra gli anni 80 e la fine del secolo scorso, dovuto anche alla infelice moda di inseguire modelli di vinificazione internazionali quali l’uso indiscriminato della barrique, si è ritornati negli ultimi lustri a modelli di produzione più tradizionali ed il Gavi sta godendo di un rinnovato successo.
Nelle sue versioni migliori questo vino di un colore paglierino tenue, a volte con delicati riflessi verdolini, si distingue per un carattere assolutamente particolare: freschezza, eleganza e finezza, un timbro sussurrato alla degustazione e la delicata inconfondibile sapidità salina, chiaro richiamo al non lontano mare, contribuiscono in maniera determinante a delineare una gradevolezza ed una facilità di beva a mio avviso quasi uniche nel panorama dei bianchi italiani.
Se tendenzialmente il Gavi è vino da bere giovane per apprezzarne in pieno le doti di freschezza, annate particolari possono prestarsi anche ad invecchiamenti prolungati, dando origine a vini di maggiore complessità ed importanza a testimoniare la singolare poliedricità dell’uva cortese. Il mio consiglio è di conservarne sempre qualche bottiglia in cantina per poterne apprezzare la possibile positiva evoluzione nel tempo.
Oltre alla classica variante ferma, il Gavi è anche prodotto da alcune aziende nella tipologia spumantizzata, sia con metodo Charmat che con Metodo Classico.
Immagine dei vigneti di Nicola Bergaglio |
L'Azienda, oggi guidata da Gianluigi Bergaglio con l'aiuto del figlio Diego, vanta un patrimonio di vigneti di primissimo livello, alcuni di oltre 60 anni di età e produce due sole tipologie di vini: il Gavi del comune di Gavi ed il Gavi del Comune di Gavi “Minaia”. Questo secondo vino, più ambizioso, origina dai vigneti di più antico impianto e si caratterizza per una maggiore intensità delle caratteristiche organolettiche. L’Azienda è di taglio tipicamente familiare e le bottiglie prodotte annualmente si aggirano attorno alle 150.000. Il rapporto qualità-prezzo è a dir poco commovente e l’accoglienza in loco improntata ad una gradevolissima e cordiale semplicità. I loro Gavi, vinificati esclusivamente in acciaio, mostrano un' invidiabile costanza di rendimento e nelle annate migliori si collocano facilmente tra i prodotti di più alta qualità del territorio.
Se vi recate in zona, cosa che vi consiglio altamente, non mancate una visita al Ristorante Il Moro a Capriata d’Orba (tel. 0143.46157) una dozzina di chilometri a nordovest di Gavi. Nella caratteristica piazzetta troverete un autentico presidio della cucina tradizionale locale che vanta influssi sia piemontesi che liguri. L’accoglienza è particolarmente cordiale e l’ambiente dotato di una sua semplice eleganza. Potrete anche trovare nella annessa piccola enoteca una bella selezione di bottiglie piemontesi offerte a prezzi interessanti.